martedì 30 aprile 2013

M.C.S., un killer da combattere


Non sempre è possibile avere pensieri positivi, soprattutto quando giungono notizie che fanno gelare il sangue, che mettono tristezza e ricordano per l'ennesima volta quanto fragile sia la nostra vita.
Pochi giorni fa su un profilo di Facebook ho trovato il mesto annuncio di una sorella che comunicava la prematura morte del fratello.
Non ho avuto modo di conoscere né l’uno né l'altro, ma le sono molto vicino nel dolore. Anche lui, purtroppo, soffriva di M.C.S. (Sensibilità Multipla Chimica), aveva solo 32 anni, un anno in meno di me. Come potrebbe non toccarmi da vicino questo terribile fatto?
Oltretutto mi ha portato alla mente la storia di Linda, 36 anni, anche lei affetta da M.C.S, scomparsa lo scorso marzo.
Linda in seguito all'assunzione di un antibiotico è morta dopo mesi di agonia, senza la minima assistenza sanitaria. Dicono che in Italia esiste il diritto di cura, ma forse non è così per tutti.
E poi c'è la storia di Rosaria, 52 anni, morta il 18 aprile dopo che le è stato iniettato il liquido di contrasto per una risonanza magnetica. Lei non era affetta da Sensibilità Multipla Chimica, ma era nota per molteplici allergie ai farmaci. Nell'arco di dieci minuti è stata strappata alla vita e ai sui cari.
Non posso fare a meno di avere paura, leggendo queste notizie, un nodo mi stringe la gola e la tristezza mi riempie il cuore.
Posso solo sperare che non mi capiti mai niente, perché altrimenti non saprei cosa fare.
La settimana scorsa mi sono rivolta al Pronto soccorso perché a un improvviso e violento dolore alla parte destra della testa era seguita un’astenia alla parte sinistra del corpo. Ho dovuto lasciare l’ospedale prima di essere visitata perché l'esposizione a sostanze a me nocive mi provocava più danni del problema stesso.
Ho riportato conseguenze fino a pochi giorni fa e non so ancora cosa abbia scatenato il malore iniziale.
Quando sono tornata a casa ho semplicemente pensato che qualsiasi cosa fosse stato non avrei potuto comunque farci niente dato che non posso assumere nessun tipo di farmaco.
La M.C.S. è molto complicata da gestire nel quotidiano, quando si sta tutto sommato abbastanza bene, figuriamoci quando si ha qualche problema che richiede l'intervento sanitario.  I casi citati dicono tutto.
Ribadiamo quindi la necessità di dare il più possibile spazio all’informazione, chissà mai che medici più preparati possano evitare queste sciagure. Ed è per questo che io e Patrizia abbiamo deciso di scrivere la mia storia: se la mia esperienza potrà diffondere una maggiore conoscenza della M.C.S. e aiutare qualcuno, potrò dire che non sto soffrendo invano.
   
                                                                    Sara

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