martedì 26 novembre 2013

Incredibile...

Incredibile ma vero: questa settimana sono entrata in biblioteca, ho preso un libro e mi hanno fatto la tessera. Vado in giro orgogliosa a mostrarla a tutti come se fosse un documento che fanno solo a pochissimi eletti.
Qualsiasi cosa faccia mi sembra tutto una novità, mi sento così euforica e felice.
Ho fatto anche la conoscenza di una splendida donna che come me condivide non solo questa patologia ma anche quella grande voglia di vivere nonostante tutto.
Andiamo sempre in giro insieme con le nostre mascherine e ci sosteneniamo l'una con l'altra quando perdiamo l'equilibrio o c'è qualcosa che non va.
Lei si chiama Claudia ed è una pittrice che, a mio parere, fa  quadri spettacolari e unici. Quando la osservo mi sembra di vedere in lei il mio stesso ottimismo, con lei parlo di tutto e mi sento a mio agio. E’ nato un rapporto bello quanto raro.
Questa settimana dovrebbe, se tutto va bene, arrivare Marco. Purtroppo con il suo lavoro è sempre un’incognita, vorrei che si fermasse con me per sempre, so che per il momento non è possibile, ma sognare non costa niente e aiuta a realizzare i nostri desideri. Io ne sono un chiaro esempio perché l'esperienza mi ha insegnato che anche i sogni più impensabili si possono realizzare.


                                                      Sara

martedì 19 novembre 2013

La prima neve

La neve questa settimana ha già imbiancato il paesaggio e mi rendo conto che devo farci l'abitudine  perché qui in montagna le nevicate sono di casa.
Oggi sono andata a fare un giro al mio parco giochi preferito, dove andavo sempre con Marco e poiché faceva molto freddo, avevo indossato i miei soliti guanti di cotone e sopra quelli di lana. A un certo punto è suonato il cellulare e ho toccato il touch screen per rispondere ma non riuscivo: ci ho messo un po’ per comprendere che il mio telefono non è compatibile con i guanti.
Ho tolto i guanti e ho risposto, però dopo qualche minuto avevo la mano gelata.
È strano come si apprezzino anche queste cose quando si ha una gran voglia di stare all'aria aperta.
Un tempo non avrei messo il naso fuori dalla porta  con questo gelo ma ora è tutto diverso, mi godo ogni momento di ogni singolo giorno.
È tutto talmente meraviglioso che a volte ho paura di svegliarmi; è incredibile se penso che a casa faccio fatica anche ad alzami dal letto e qui invece riesco a passeggiare in mezzo alla natura.
L’appartamentino sta prendendo forma, inizio a sentirlo un pochino mio e non vedo l'ora che arrivi Marco per stare un po’ insieme nella nostra casetta.
Il comune del mio paese, Caluso d'Adda, mi sta dando un solido e concreto sostegno e non passa giorno che non li ringrazi per tutto quello che stanno facendo per me.

                                              Sara


lunedì 11 novembre 2013

Sto vivendo il mio sogno

Solo rincorrendo un sogno puoi correre il rischio di realizzarlo.
In questi giorni ho raggiunto un grande traguardo: ho trovato un piccolo appartamento a San Candido.
All'inizio ero perplessa e spaventata, c'era qualcosa nella casa che non finiva di convincermi ma poi è arrivato Marco e ha iniziato a renderlo caldo e accogliente.
Non vedo l'ora di condividerlo con l'uomo che amo e che non perde occasione per rendermi felice.
La considero già la nostra casa anche se, per questioni di lavoro, lui non può ancora stare qui con me.
L'appartamento è piccolino, in tutto sarà 35 mq, è arredato, composto da una camera da letto, un locale soggiorno e cucina,  un bagno e un grande balcone dove poter finalmente respirare aria pulita.
Io come sempre lo vedo con gli occhi di una bimba e penso a come sarà  bello personalizzarlo secondo il nostro modo di essere, sognatrice e romantica io, forte e concreto lui.
Ci sono molti lavori da fare e la lontananza mi pesa, ma Marco sa darmi il coraggio necessario.
“L'importante è che lì stai bene” mi dice sempre.
Nel frattempo qui con me c'è la mia mamma che mi aiuta e mi fa compagnia.
Mi manca casa mia e gli affetti che ho lasciato, ma bisogna anche accettare quei cambiamenti che fanno parte della nostra e ci fanno crescere per andare avanti. L'importante è non smettere mai di credere che ogni cosa sia possibile.
Ringrazio chi mi ha aiutato e continua a farlo per rendere possibile tutto questo.


                                                             Sara

martedì 5 novembre 2013

I "se" e i "ma"

Mio fratello è venuto a trovarmi e si è fermato a San Candido con me qualche giorno.  Sono stata contenta  di aver trascorso qualche ora con lui ma, quando è rientrato a casa, ho sentito subito la sua mancanza. È difficile lasciare andare le persone che si amano. Cominciare nuove situazione e chiuderne altre.
In questo periodo in particolare, mi faccio tante domande: e se non avessi avuto questa patologia?  se non avessi conosciuto Marco?  se non fossi obbligata a trasferirmi?...
Dicono che con i “se” non si vada da nessuna parte, eppure non posso fare a meno di pensare, di chiedermi come sarebbe stata diversa la mia vita se non mi fossi ammalata. Dove sarei ora? Con chi?
L'altro giorno, mentre camminavo per il centro, mi sono incantata a guardare attraverso una vetrina una giovane parrucchiera che lavorava: ho invidiato ogni suo gesto, mentre tagliava, mentre fonava.
Per quando sia improbabile, ho immaginato un domani di poter riprendere in mano le mie adorate forbici e tornare a creare, a fare il lavoro che amo.
Non ho certo la sfera magica, così per ora mi accontento di provare a recuperare una vita per quanto sia possibile normale, poi si vedrà che cosa ha in serbo ancora per me il destino e con chi affronterò questo “spero” meraviglioso futuro che ancora mi attende.


                                                        Sara