giovedì 9 ottobre 2014

M.C.S. vs sfiga: un bel match!

Ci sono giorni in cui quasi dimentico di avere la M.C.S. ma in altri, soprattutto quando i pianeti ti remano contro, che non posso proprio non pensarci.
Ieri è stata una giornata per l'appunto “sfortunata”.
Qui in Alto Adige c'è un negozio che vende frutta, verdura e molteplici alimenti  biologici comodissimo, essenziale per chi come me fatica a muoversi liberamente, che consegna la spesa a domicilio una volta alla settimana.
Già dal mattino è cominciata storta, quando aprendo la porta di casa mi sono resa conto che la negoziante si era clamorosamente dimenticata di me lasciandomi senza spesa settimanale.
Non essendo questo uno dei miei periodi migliori, non ce la faccio a recarmi  a  fare la spesa, devo per forza fare con quello che ho in casa, quasi niente.
Demoralizzata e frustrata apro le finestre per cambiare l'aria in casa, ma devo chiudere immediatamente perché stanno concimando con il letame e l'aria mi risulta irrespirabile.
Non contenta, mentre aiuto mia mamma a pelare una zucca per la cena, mi taglio un dito con  il coltello, sciacquo la ferita sotto l'acqua: più d quello non posso fare, non posso né disinfettarlo né mettere un cerotto.
Ma il top arriva poco dopo quando, inciampando, sbatto il piede sull'angolo del divano stortando  l'anulare del piede.
La disperazione e la paura si sono in un secondo impadroniti di me, spero con tutto il cuore che non si sia rotto o lussato, in tal caso non potrei comunque fare niente.
Ecco cosa vuol dire avere la Sensibilità Chimica Multipla, vuol dire che piccoli problemi che fanno parte della vita quotidiana di ogni persona diventano muri insormontabili, vuol dire non potersi curare piccole ferite, né tanto meno fratture. Vuol dire pagare in prima persona gli errori di distrazione degli altri non potendo comunque metterci rimedio.
L'unica cosa che posso fare è separare che domani sia un giorno migliore e cercare nuove e succulenti ricette con la zucca, dato che di quelle in casa ne ho abbastanza per una settimana.


                                                   Sara

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